A cura di Giorgio Laganà

Scrivo questo post dopo che molti di voi su Linkedin mi stanno contattando perché i diversi imprenditori direttamente o indirettamente tramite i propri commercialisti si stanno recando in banca per chiedere finanziamenti rilevanti pari al 25 % del fatturato con garanzia Sace e stanno in tanti tornando con le gambe rotte o peggio con un mucchio di mosche in mano. Naturalmente le notizie su come in realtà funzionano i proclami del governo e gli spot pubblicitari delle banche, non vengono riportati ai tg e gli imprenditori che dopo questi incontri scontro sono un piuttosto delusi, si guardano bene di mettere in piazza queste vicende perché, nella loro logica, sono situazioni imbarazzanti.

Ho cosi deciso io di farmi portavoce di questa situazione e – con l’amico Alessandro Bertoldi di Elite Academy, con la quale abbiamo realizzato un Team di pronto intervento per questo tipo di situazioni –   di diffonderla. L’ultima vicenda che, tra le tante è la meno peggio, ve la voglio proprio raccontare per farvi comprendere quale sia la reale situazione vissuta oggi in banca, in relazione appunto ai proclami fatti dal governo.

Per chi ci e già passato nulla di nuovo per quelli che si stanno muovendo ora o che aspettano ancora soldi dal governo, può essere una interessante anticipazione. La storia è quella di una società produttrice di mobili di lusso, che opera qui in Brianza e si affidata al suo commercialista, colui il quale le gestisce le questioni fiscali e i dichiarativi e i bilanci, per richiedere finanziamento di 1 ML di euro su un fatturato 2019 di 6,5 ML di euro.

A quanto mi risulta il commercialista ha presentato la solita documentazione che lui usualmente tratta ovvero il bilancio Cee, le dichiarazioni fiscali e anche le dichiarazioni dei soci ma non ha presentato un piano strategico per il periodo pandemico né tantomeno una analisi di bilancio con rating bancario aggiornato e, meno che meno, un piano industriale flessibile per i prossimi anni.

La società, che conosco bene in quanto uno dei soci e anche un mio amico, ha una buona centrale rischi ed è un po’ appesantita – come tante le aziende dopo più di 10 anni di crisi economica – ma non è insolvente ed è anche discretamente capitalizzata, opera sul territorio Brianzolo da più di 40 anni ed esporta usualmente più del 75 % del suo fatturato. utti erano sereni e tranquilli sul fatto che dopo avere fornito la documentazione ed i numeri del passato tutto sarebbe andato per il meglio .

Ma non è andata così.

Se volete saperla tutta l’operazione è stata anche proposta a una filiale di una banca che fa spot in tv a tutte le ore su tutte le reti promettendo di aiutare gli imprenditori motivo per il quale ha dichiarato durante lo spot televisivo, di aver messo a disposizione un miliardo di euro per questa iniziativa. Quindi meglio di cosi!

Dunque, a prescindere dalla mole di documenti richiesti che hanno impegnato il commercialista per una settimana (moduli complicati, privacy, antimafia etc etc), dopo una analisi né troppo veloce né troppo lenta della situazione da parte di un funzionario di banca, è stato proposto alla società anziché un finanziamento di 1 ML di euro come richiesto (e ben al di sotto del 25 % del fatturato 2019) un finanziamento garantito Sace di 400 mila euro.

Voi direte, meglio di niente… ma non è così.

La banca si è premurata di dire che su quei 400 mila euro ne vuole trattenere a rientro delle posizioni già affidate il 50 % diversamente non se ne sarebbe fatto nulla. Quindi la società, a fronte della richiesta di 1 milione di euro per ripartire ne riceverà, se accetta, 200 mila.

La morale è molto semplice, non trovate?

Non si possono affidare queste delicate questioni a chi, come i commercialisti tradizionali, non sanno gestire i rapporti con le banche e non sanno presentare piani industriali adeguati alla situazione semplicemente perché non lo sanno fare e si stanno inventando un lavoro che non hanno mai fatto, combinando così disastri come questo. Penso sia inutile incolpare gli altri per un lavoro inadeguato, dopo aver scelto un professionista non adatto, magari al fine di risparmiare poche migliaia di euro per avere un’analisi di bilancio e un piano industriale e strategico ben fatto, con il quale difficilmente la banca avrebbe potuto negare quanto richiesto!

L’altra morale, forse più importante, da tenere molto ben presente, risiede nel fatto che, qui in Italia i soldi veri per non ripartire non arriveranno per nessuno e bisogna organizzarsi al più presto autonomamente.

Se poi saremo bravi e anche fortunati meglio!

Noi siamo a vostra disposizione: info@elite-academy.it.

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