
Che si tratti di crescita personale o dello sviluppo di un organismo aziendale, i così detti “blocchi evolutivi” sono step inevitabili e per certi versi utili in maniera straordinaria al naturale processo di miglioramento dell’individuo o dell’azienda che sia.
Ma in cosa consistono questi blocchi evolutivi e come possiamo identificarli?
Se parliamo dei blocchi che si riferiscono alla crescita personale di un individuo (ma come vi dico, potete applicare gli stessi concetti alle aziende), possiamo definirli come momenti (più o meno lunghi, più o meno prevedibili) di stallo psico-emotivo, dove nonostante i precedenti sviluppi positivi e nonostante le conoscenze teoriche che ci potrebbero portare in avanti, restiamo ancorati a una situazione di piatta.
Pur disponendo degli strumenti per avanzare, non si avanza. In altre parole: si sa come si dovrebbe fare, ma non si riesce a mettere in pratica oppure si tenta di mettere in pratica ma i risultati non sono quelli aspettati e tanto meno auspicati. Talvolta si ha pure la sensazione di regredire.
Tutti noi ci siamo sentiti così al meno una volta nella vita. Chi come me lavora o s’interessa di crescita personale e/o spirituale, sa quanto sia vero! Sono quei momenti in cui pensi di aver letto quasi tutto su un argomento. Hai fatto formazione specifica e senti di essere progredito tanto e di avere lavorato molto su te stesso, sul tuo modo di fare e di pensare. Sei riuscito a riconoscere e smontare molti dei meccanismi mentali e delle dinamiche che in passato ti hanno portato sofferenza e che hanno remato contro il tuo benessere e contro i tuoi obiettivi… Eppure, dopo una fase iniziale di euforia, scatenata dai primi successi ottenuti grazie a queste “scoperte”, arriva una situazione di insopportabile staticità , che diventa fonte di demotivazione e dubbio… incominci a domandarti perché non vai avanti, perché non riesci a sfruttare meglio quanto sai, per ottenere i risultati che aspetti e credi di meritare… Eppure potresti scrivere un libro su “come fare per” e ti viene facile consigliare al tuo miglior amico, al tuo collaboratore … Ecco, questa è una sfumatura interessante: parlare degli altri e agli altri è sempre più semplice. Questo accade perché non si ha il bagaglio emotivo ed esperienziale degli altri e si è dunque esterni al problema. Tuttavia, l’unico essere del quale conosci ogni sfaccettatura sei te stesso, ma tal volta preferisci ignorare ciò che sei, pensi e senti, nonostante ognuno di noi, se ha un attimo di sincera introspezione, riesce a conoscere e riconoscersi i pregi, i difetti e tutto il resto.
Ma, perché accade tutto ciò? Cosa ci blocca?
La risposta è abbastanza semplice, nonostante per arrivarci ci sia da fare un lungo percorso di riflessioni e ammissioni scomode: siamo noi stessi a bloccarci! Noi, con i nostri i nostri pensieri limitanti che mettiamo un freno inconsapevole al nostro processo di crescita; questo accade perché ci lasciamo vincere dalle nostre paure e persino dalle paure inculcate dai nostri genitori, dalle persone che riteniamo più “sagge” di noi, dai mass media, dalla società e chi più ne ha più ne metta.…

Le paure nascoste possono essere di infiniti tipi: paura di essere diversi, di non essere all’altezza, paura di non gradire il dopo, paura di non essere accettati, paura di quello che accadrà, di quello che penseranno gli altri e persino (udite, udite) la paura di farcela. Ho conosciuto imprenditori che in modo più o meno latente bloccavano lo sviluppo della propria azienda (nonché di loro stessi) perché avevano una grande paura di non farcela a gestire il successo, di non essere all’altezza di guidare una grande azienda. Una volta che hanno trovato la forza di credere nelle proprie capacità manageriali, la porta della espansione si è spalancata davanti a loro.
Come dicevo, di paure ce ne sono migliaia di migliaia, ognuno ha le sue. Se desideriamo superare i nostri blocchi, dobbiamo scoprire quali sono le nostre.
Inizia dunque col farti la semplice domanda “di cosa ho paura?” Di non farcela a gestire la nuova situazione, di non avere stimoli nuovi, di dover affrontare un argomento spinoso, di non essere alla altezza, di non saper cosa fare dopo, di essere troppo impegnato, di essere rifiutato, di cosa?
Lavorare sulle paure è come lavorare sulle soluzioni. Chi ha il coraggio di scoprire le proprie paure, ha la fortuna di trovare nuove strade per vincere. Ora avrà degli avversari, che se sconfitti, o quanto meno affrontati in modo fermo e magari creativo, gli potranno portare rapidamente in cima.

Qui voglio aprire una parentesi che ritengo importante e pertinente. Si tratta del pensiero creativo come strategia di sblocco.
Diventare persone creative ci aiuterà a superare i blocchi in ogni ambito della nostra vita. Essere “creativi” equivale ad essere “causativi” su certi aspetti. Un creativo è uno che decide da che punto osservare la scena, mentre un “non creativo” subisce la postazione che gli è stata assegnata.
Essere creativi è alla portata di tutti. Basta volerlo. Tieni presente che se vuoi progredire e non ce la fai con il tuo attuale modo di ragionare e/o agire vuol dire che c’è qualcosa che va cambiato. Ricordati che l’abitudine porta un individuo a trovare le solite soluzioni ai nuovi problemi e, con questo comportamento, si è portati ad ottenere i soliti risultati.
Dunque, applica la tua creatività innata per trovare nuove soluzioni adatte a vincere le tue vecchie paure e per affrontare con ottimismo ogni tipo di blocco presente o futuro. Dentro di te hai le risorse necessarie per farcela. Hai solo bisogno di crederci! Forse sei cresciuto in un ambiente che ti ha abbassato l’autostima con critiche eccessive o forse i fallimenti passati ti hanno segnato e il tuo istinto di sopravvivenza ti spinge a nasconderti in una confort zone … Come puoi ben comprendere non sei il solo ad avere dei blocchi eppure sono in molti a superarli. Perché non dovresti farcela anche tu?
Se hai dei dubbi, lavora su questi dubbi e per farlo prova ad osservarti dall’esterno. Chiediti “se questo succedesse ad un mio amico, cosa gli consiglierei?” Come abbiamo detto in precedenza, dare consigli agli altri è più semplice. Fai finta di essere un altro. Usa questa semplice tecnica di esternazione dal problema per trovare le soluzioni che cerchi. Scoprirai presto che non c’é niente di cui aver paura, perché al tuo interno hai una fonte infinita di energia.
Devi solo avere il coraggio di prenderne consapevolezza e usarla con costanza!
Ana M. Alvarez Romero
Dirett. Didattica e Resp. Ricerca & Sviluppo Elite Academy Srl.
Fondatrice EVE-Elite Value Exchange