Il vizio di evidenziare gli errori altrui: invidia, incompetenza, arroganza o ignoranza?

Un articolo di Ana M. Alvarez

Ancora oggi resto basita quando incontro persone convinte che evidenziare gli errori degli altri (in modo sistematico, per “vizio”) in qualche modo benefici loro e/o la loro Azienda.

Sono certa che la maggior parte di voi ha presente questo tipo di personaggio; probabilmente, già leggendo il titolo, avete visualizzato un volto nella vostra mente.

Negli ambienti di lavoro, questo fenomeno pare che sia ancora diffuso. 

Mi chiedo se questo comportamento abbia radici nell’invidia, nell’ignoranza, nell’incompetenza o nell’arroganza. 

Di certo, non solo la persona “criticata” ne subisce conseguenze negative, l’intera Azienda viene danneggiata. Questi soggetti sono come le zanzare… anche se sono piccole e insignificanti, quando entrano in un ambiente possono fare danni e provocare fastidi prolungati a tutti i presenti.

Il Clima Aziendale e le Relazioni.

Sono fermamente convinta che la collaborazione, l’apprezzamento (Il Rinforzo positivo del quale ho già scritto abbondantemente), la cooperazione, il riconoscimento delle competenze altrui e il coinvolgimento attivo delle persone, sia il modo migliore di produrre risultati straordinari all’interno di una azienda. Se c’è un bel clima, uno scambio equilibrato di energia fra le persone, predisposizione all’aiuto e spirito di Squadra, le persone danno volentieri il massimo di sé stesse, si evolvono, crescono, producono meglio e di più.

Benessere chiama benessere.

Lo stesso vale anche nelle interazioni con l’esterno: collaboratori esterni e o temporali, fornitori, clienti, persino con la concorrenza!

Eppure, si osserva ancora frequentemente un atteggiamento diametralmente opposto: individui che (pare) traggono piacere dall’evidenziare gli errori altrui e non fanno altro! 

Questo atteggiamento, alquanto deplorevole, induce a riflettere se il vantaggio di tale comportamento sia di natura invidiosa, incompetente, ignorante o arrogante.  

L’Invidia Come Motore?

Alcuni ritengono che il motore principale di questa pratica sia l’invidia. In questo contesto, le persone invidiose possono percepire l’evidenziare gli errori altrui come un mezzo per auto-elevare la propria immagine o competenza. 

Seneca diceva però che “l’invidia è una confessione di inferiorità.” 

Questo tipo di invidia può innescare una competizione malsana e alimentare la rivalità (l’opposto dello spirito di squadra), danneggiando il clima aziendale e la produttività dell’azienda nel suo complesso.

Allora sarà questione d’Incompetenza?

L’incompetenza può anche essere una causa di questo comportamento. Le persone che si sentono inadeguate possono cercare di mascherare le proprie debolezze mettendo in evidenza gli errori degli altri. In tal caso, il processo di critica è spesso utilizzato come un modo per distrarre dall’incapacità personale e per difendersi. 

Tuttavia, questo atteggiamento può minare la fiducia dei colleghi e ostacolare la loro crescita professionale, creando danni irreparabili nel tessuto relazionale. In pratica, queste persone si creano dei “nemici”.

Sarà dunque questione d’Ignoranza?

Beh, un altro fattore cruciale potrebbe essere l’ignoranza.

Taluni potrebbero non comprendere appieno l’effetto distruttivo delle loro critiche, percependole come un atto di onestà o un tentativo di aiutare gli altri a migliorare, di aiutare l’azienda correggendo possibili errori.

Eppure, questa mancanza di consapevolezza è soltanto un aggravante, ugualmente si danneggiano le relazioni e compromettere il benessere generale dell’ambiente di lavoro. 

Come affermato da Albert Einstein: “Due cose sono infinite: l’Universo e la stupidità umana, ma riguardo l’Universo ho ancora dei dubbi.”

E se ci fosse l’Arroganza dietro a questo comportamento malsano?

L’arroganza può essere un ulteriore motivo dietro il vizio di evidenziare gli errori degli altri. Le persone arroganti tendono a sovrastimare le proprie abilità e a sminuire gli altri. Evidenziare gli errori altrui può essere un modo per rafforzare il proprio senso di superiorità.  Tuttavia, questo atteggiamento può creare ostilità, ostacolare il lavoro di squadra e sortire l’effetto opposto; perché parliamoci chiaro, l’arrogante difficilmente è simpatico e benvoluto.

In somma, ci vuole poco per comprendere che il clima aziendale è direttamente influenzato da persone che “mettono zizzania”. Queste persone, qualunque sia il motivo che le spinge ad agire in questo modo, creano tensioni e disarmonia tra i colleghi. Questo comportamento può compromettere la collaborazione, l’efficienza ei risultati complessivi dell’azienda. Sono dannose. 

Per quello che mi riguarda, continuo a scegliere il positivismo, il supporto reciproco e il riconoscimento delle competenze altrui. Sono una sostenitrice sfegatata dell’apprezzamento e della gratitudine, essenziale per promuovere un ambiente di lavoro sano e produttivo. L’invidia, l’incompetenza, l’ignoranza e l’arroganza possono essere superate attraverso la pratica dell’apprezzamento reciproco, l’auto-riflessione e l’educazione. 

In definitiva, possiamo scegliere la conoscenza al posto dell’ignoranza, la crescita al posto dell’incompetenza, l’apprezzamento al posto dell’invidia, e l’umiltà al posto dell’arroganza. La nostra scelta modellerà non solo il nostro futuro, ma anche quello dell’azienda in cui lavoriamo.

Ana M. Alvarez