SCOPO vs OBIETTIVI vs STRATEGIE
Un articolo di Alessandro Carli
Non è il gioco delle tre carte. È molto semplice, eppure la maggior parte della gente ci casca quasi sempre.
Attenti:
- “Voglio dedicarmi al benessere delle persone. Per poterlo fare devo diventare un importante imprenditore e per diventarlo devo studiare tanto e darmi da fare.”
- “Devo studiare e darmi tanto da fare, così che possa diventare un importante imprenditore per dedicarmi al benessere delle persone.”
È la stessa cosa? Se pensi che lo sia, prova a rileggere le due frasi lentamente e mentre le leggi mettiti in contatto con quello che vedi mentalmente e con quello che provi.
Okay, forse leggendole soltanto non si percepisce granché la differenza, ma ti assicuro che nell’attuare questi passaggi in pratica, la differenza è enorme. Dov’è il focus nella prima frase? E nella seconda?
Prima frase: scopo (perché) – obiettivo (cosa) – strategia (come); il focus è sullo scopo.
Seconda frase: strategia (come) – obiettivo (cosa) – scopo (perché); il focus è sulla strategia.
Come coach, lavoro per obiettivi. Pertanto, la prima cosa che chiedo a chi si rivolge a me è cosa(obiettivo) intende raggiungere/realizzare al termine del percorso che faremo insieme. Solitamente, almeno qui in Italia, dove la cultura della crescita personale è ancora molto debole, chi decide di fare coaching lo fa quasi sempre quando si trova con l’acqua alla gola (a livello economico, lavorativo, personale, di coppia, di salute, ecc.) e fa fatica a capire cosa voglia veramente né gli interessa particolarmente. Gli è chiaro, invece, quanto sia importante per lui capire come deve fare per uscire da una situazione che gli procura tanti malesseri sotto ogni punto di vista. La strategia è il suo focus, l’obiettivo molto meno e lo scopo è del tutto irrilevante.
In questo caso, c’è poco che il coach possa fare, a meno che non abbia qualche specifica esperienza in situazioni analoghe a quelle che gli presenta il cliente. In tal caso, si parla più di consulenza che di coaching vero e proprio.
D’altra parte, chi ha chiaro quello che vuole non fatica molto a riconoscere il suo obiettivo e da lì è possibile individuare le migliori strategie, sempreché l’obiettivo non sia troppo specifico e non richieda quindi l’intervento di una persona più segnatamente preparata per questo. Tuttavia, nessun obiettivo vive di vita propria. Da qualche parte deve venire e se si riesce a capire da dove, allora avremo individuato lo scopo (o intenzione), più o meno latente, che rende tutto molto più chiaro: aiutare il cliente a far emergere il suo scopo è senza dubbio il compito primario di un coach, poiché è dallo scopo che la persona trae la motivazione e, soprattutto, la forza di continuare quando il percorso si fa difficile.
Laddove lo scopo è debole, non ci sarà niente a sostenere l’obiettivo nei momenti più duri… che capitano sempre!. Quando ci fu il crac della Lehman Brothers, verso la fine del primo decennio di questo secolo, molte aziende decisero di chiudere: il fatturato stava crollando e non aveva senso tenerle in piedi. Altre aziende fecero invece una scelta diversa, che è stata quella di restare aperte per non dover mandare a casa i loro dipendenti, mettendo forse molte famiglie sulla strada. Nessuno può biasimare chi ha scelto di chiudere, ma chi non l’ha fatto era sostenuto da un’intenzione (scopo) molto più forte di chi ha fatto solo un mero calcolo, venendo a mancare ciò per cui un’azienda dovrebbe esistere, cioè creare profitto.
Sant’Agostino disse “Ama e fa quello che vuoi”, cioè definisci chiaramente e vivi con tutto te stesso la tua intenzione (di amare) nella tua mente e il resto vien da sé: questa è la filosofia dietro la prima frase riportata all’inizio.
C’è, però, anche un’altra filosofia, che è quella dell’ormai vecchio gruppo comico “Pino e gli anticorpi”, con il loro divertente tormentone: “Dimmi quello che devo fare e io lo faccio”, cioè dammi la strategia e al diavolo il resto, tipica della seconda frase, indubbiamente la più seguita.
Anche le migliori strategie, quando non fanno riferimento ad un chiaro obiettivo, a sua volta sostenuto da un solido scopo inciso nel cuore, non vanno da nessuna parte e, soprattutto, ti troverai continuamente alla mercé degli eventi, degli imprevisti, cercando di capire quale sia la prossima mossa migliore. È anche vero, però, che nemmeno un obiettivo privo strategie ti porterà lontano.
In natura non esistono gare dove si afferma un elemento sopra l’altro. Esistono, però, delle gerarchie a livello sistemico basate sul nesso di causa-effetto che non possono essere alterate senza creare disordine: è il caso di questo prezioso trinomio “scopo-obiettivi-strategie”.