I 6 RISULTATI CHE (QUASI) TUTTI IGNORANO

Un Articolo di Alessandro Carli

C’era un uomo molto devoto che, ad un certo punto della sua vita, ha deciso di dedicarsi a Dio, ad impegnarsi di più nella sua crescita spirituale, ad aiutare di più gli altri, a fare tutto ciò che sarebbe stato gradito al Signore.

Non perdeva occasione di pregare Dio affinché lo aiutasse a fare chiarezza nella sua testa su cosa avrebbe dovuto fare, in cosa avrebbe dovuto impegnarsi di più… Stava diventando sempre più un’ossessione e, una notte, il Signore gli apparve in sogno.

Disse all’uomo: “Hai presente quel masso che si trova in cima alla collina dove spesso vai a fare i picnic con la tua famiglia?”

“Sì, certo, Signore.” rispose l’uomo pieno di gioia.

“Ebbene,”, proseguì l’Altissimo, “voglio che tu vada lassù e che tu spinga quel masso con tutte le tue forze!”

L’uomo si svegliò di soprassalto cercando di capire cosa fosse successo, se fosse stato solo un sogno o se davvero l’Onnipotente gli avesse parlato.

No, non poteva essere un sogno, pensò. Era troppo reale: per quanto pazzesco, Dio stesso gli aveva parlato e gli aveva affidato un incarico ben preciso che, sebbene poco comprensibile, per niente al mondo avrebbe disatteso.

Giunse in cima alla collina dove si trovava il masso. Senza indugi, prese a spingere il masso con tutte le sue forze… ma il macigno non si spostava. L’uomo decise di non arrendersi e, giorno dopo giorno, col tempo bello o brutto, si recava in cima alla collina.

Questo andò avanti per 10 anni e l’uomo aveva raggiunto uno stato di abbattimento morale assoluto. Oltre a non essere riuscito nella sua missione, ciò che lo rattristava di più era di aver deluso Dio… che proprio una notte, gli apparve nuovamente.

“Amato figlio mio. Che motivo hai di essere così triste? Io ti ho solo chiesto di spingere quel masso, non di spostarlo: spostarlo sta a me, non a te. Ti ricordi com’eri 10 anni fa? Eri debole, pigro, flaccido, obeso… Guarda come sei diventato: robusto, sano, scattante, pieno di vigore! Non hai motivo di pensare di avermi deluso: in realtà, sono molto orgoglioso di te.”

Trovo che sia una splendida metafora di ciò che accade nelle nostre vite. Abbiamo degli obiettivi che ci poniamo e che vogliamo raggiungere ed il nostro focus è totalmente rivolto ad essi, perdendo di vista tutto il resto. Naturalmente, proprio perché la sola cosa importante è l’obiettivo, il risultato, misuriamo il nostro successo sulla base di ciò che abbiamo effettivamente realizzato, nelle precise quantità e modalità prestabilite.

Gran bel modo di incasinarsi…

Questo non significa che non ci si debba porre degli obiettivi, al contrario: è fondamentale farlo, altrimenti la nostra mente non ha niente di concreto su cui lavorare. Tuttavia, occorre anche essere consapevoli che c’è molto, ma molto di più in gioco e di ciò che mettiamo in moto di quanto non sembri a prima vista.

E’ importante tenere a mente che tutti gli obiettivi, dai più prosaici ai più sacri, sono soltanto dei pretesti per mettere in moto delle dinamiche che ci consentono di crescere, ad ogni livello, che è il nostro solo ed unico fine. Certo, possiamo anche godere dei frutti del successo che otteniamo, solo che quei frutti sono di per sé temporanei, per quanto si cerchi di aggrapparci ad essi, mentre la tua crescita è per sempre: non si torna indietro.

E’ giusto verificare che i nostri obiettivi non vadano a sbandare, ma è altrettanto importante tenere conto di quei risultati “occulti” che realizziamo, ma che tendiamo ad ignorare o a sottovalutare, nelle migliori delle ipotesi. Ed è un peccato, perché sono proprio quelli che restano.

Vediamo come la storia raccontata può aiutarci ad individuare quei risultati occulti di cui è bene tenere conto.

Stato di irrequietezza – Può sembrare poco ed è per questo che gli si dà così poca importanza. L’irrequietezza è uno stato emotivo tipico di un’attesa, di qualcosa di difficile da definire, ma che scaturisce sempre nel momento in cui quello che abbiamo e/o siamo non ci basta più. Vogliamo di più e non sapendo di cosa, esattamente, si pensa a qualcosa di materiale: denaro, status, reputazione, famiglia, ecc. È il primo vero, grande risultato che si manifesta e sebbene non si abbia fatto niente per arrivare a questo, consciamente almeno, in realtà tutto sta evolvendo come deve.

Stati emozionali al top – Non facciamo mai niente al fine di realizzare un qualsivoglia obiettivo, quanto per provare determinati stati emozionali molto energizzati ed energizzanti, come la passione, la determinazione, il coraggio, il potere/controllo, la forza, la fiducia in se stessi, ecc. Questi sono “risultati” a tutti gli effetti, in grado di dare significato alla nostra vita. Come dice Tony Robbins: “La qualità della tua vita è definita dalla qualità delle tue emozioni.” Se non è un risultato questo…!

Sensazione di controllo – Provare uno stato di controllo (vedi punto precedente) ed avere la precisa sensazione di averlo sono due cose molto diverse. Quando ti attivi per realizzare qualcosa, metti in campo determinate risorse ed è allora che ti rendi conto di poter fare più di quanto pensassi prima. È un’esperienza quasi inebriante e sebbene si possa raffreddare al primo intoppo, quando l’hai provata una volta senti di poterla replicare quando vuoi. Ed è esattamente ciò che accade.

Una più forte autostima – Si dice che, in realtà, quando facciamo qualsiasi cosa, la si fa per provare maggiore autostima. Non so se sia davvero così, ma è certamente verosimile e anche se non è questa la molla che ci fa scattare, è certo che l’autostima si rafforza nel processo. Infatti, l’autostima è un’autovalutazione che facciamo più o meno consciamente e sulla base degli sforzi, degli schemi che sfondiamo, delle risorse che mettiamo in campo, ecc., a tutto questo, l’autostima non può restare insensibile e lo si percepisce in modo chiaro che qualcosa cambia in noi. In meglio, beninteso.

Una nuova prospettiva – Questo è forse il risultato più importante, perché è ciò che di fatto determina la nostra crescita. Cominciamo a vedere la realtà e il mondo in generale come sempre meno ostile e quindi si abbassano le difese perché sentiamo di avere i mezzi per superare, o quantomeno affrontare, qualsiasi difficoltà. E questo vale anche nei rapporti con le altre persone. Sentimenti come la paura, la diffidenza, il sospetto, la solitudine… cominceranno a svanire gradualmente e capirai di poter essere il solo a controllare i tuoi stati mentali ed emotivi.

Gratitudine – E’ difficile provare gratitudine quando tutto sembra andare storto nella propria vita. I soliti guru predicano la gratitudine come atto d’Amore per l’Universo che tanto ci dà… ma se non abbiamo la percezione di ricevere alcunché, per cosa dovremmo provare gratitudine? Quando, invece, si arriva al punto in cui si riesce a vedere che grazie ad un nuovo modo di pensare e di agire, tutto sembra cambiare per il meglio dentro e fuori di noi, allora la gratitudine diventa di fatto un naturale risultato. Non devi sforzarti di essere grato: semplicemente, non puoi più farne a meno.

Se ci sforzassimo di raggiungere tutti questi risultati “paralleli” a prescindere dagli obiettivi che ci poniamo, non ci riusciremo mai perché, come dicevo, tutti questi 6 esiti non sono raggiungibili autonomamente, ma si acquisiscono solo nel perseguimento di quegli obiettivi, così come l’uomo devoto a Dio ha avuto tanto nel perseguire l’obiettivo di spostare il masso: non poteva essere altrimenti.

L’importante è capire quello che sta succedendo veramente, accettando tutte le rogne e le sfide che comporta perseguire un obiettivo, poiché l’unico vero obiettivo siamo noi. E se per caso riusciamo a spostare qualche masso… quello è solo un contentino.

Alessandro Carli