LA PRESENZA

Un articolo di Ana M. Alvarez

Possiamo dire che viviamo in una epoca frenetica, stimolati costantemente da diversi fronti, con la testa piena di pensieri e la vita occupata in mille ed una attività. Corriamo dalla mattina alla sera, chi più e chi meno e la testa non si ferma un attimo. 

In quanto manager, ogni giorno, ci vediamo impegnati in tante attività, ci sentiamo spesso travolti da situazioni più o meno difficili da gestire, siamo chiamati a risolvere problemi, prendere decisioni, determinare obiettivi, stabilire la rotta, occuparci dei collaboratori, motivarli, affiancarli, guidarli verso le mete prefissate. 

Abbiamo grandi responsabilità e per riuscirci positivamente occorre un certo grado di tranquillità e serenità, in modo tale da avere la lucidità e la calma di applicare al meglio la nostra capacità di comunicare efficacemente le informazioni necessarie, le direttive, gli ordini e le competenze. 

Ma siamo sicuri che con mille pensieri in testa abbiamo la tempra necessaria per fare bene il nostro lavoro? Quante volte mentre scriviamo al computer rispondiamo pure ad una chiamata telefonica? Quante volte parliamo con un collaboratore mentre pensiamo a mille altre cose? Non è forse comune che mentre partecipiamo ad una riunione, la testa ci parte spesso di qua e di là (quel bonifico che non arriva, l’e-mail che dovremmo aver mandato, i figli, la spesa dopo il lavoro che devi fare, tuo marito/moglie che stamane era strano/a, ecc.) È ordinaria follia essere altrove od essere con la testa in diversi luoghi alla volta. 

Il multitasking (svolgere più compiti o attività in contemporanea) è una parola diventata di uso comune oramai e non stupisce più a nessuno, anzi, è diventato “normale”, una conseguenza inevitabile del contesto sociale e culturale in cui viviamo. 

Tuttavia, fare più cose in contemporanea o lasciarci prendere da più pensieri alla volta ci sottrae energia, diminuisce la nostra efficacia e la qualità dei nostri risultati. È persino dimostrato scientificamente che questo caos mentale stimola la creazione di cortisolo, l’ormone dello stress, provocando in noi ansia, predisposizione alla depressione e riduzione delle capacità cognitive. In poche parole: otterremo disattenzione, disagio, inefficacia e scarsi risultati. L’opposto di quanto ci si aspetta di un manager! 

Immaginiamo una situazione e due possibili stati mentali. Dobbiamo svolgere un compito: Nel primo caso siamo focalizzati, ovvero “presenti” e nel secondo caso la nostra testa è invasa da mille altri pensieri. Ecco lo schema: 

Secondo voi, in quale dei due casi sarà più facile ottenere il risultato, dunque svolgere il compito? 

La soluzione la troviamo nella pratica della “Presenza”.

Che si tratti di essere efficaci nel comunicare o nello svolgere un qualsiasi compito, essere presenti rappresenta la via più diretta e gratificante. 

Praticare la Presenza vuol dire essere qui e ora, con il corpo, la mente e l’intenzione. E’ la capacità di prestare attenzione, in modo intenzionale e consapevole, all’intera esperienza del momento presente. 

Senza addentrarci nell’aspetto spirituale della Presenza e del “qui ed ora”, non possiamo trascurare il lato pratico della focalizzazione del nostro essere nello svolgimento di un compito o nello scambio di pensieri/idee con una altra persona. 

La Presenza va allenata. MIGLIORARE la nostra capacità di essere presenti si traduce in un miglioramento delle relazioni, delle nostre abilità comunicative, delle nostre performance, dei risultati ed infine della qualità della nostra vita. 

Per allenarci dovremmo lavorare intenzionalmente all’inizio, sforzarci ad essere in ogni qui e ora, finché diventerà un’abitudine e potremmo godere degli innumerevoli benefici che apporta: 

Accresce l’energia focalizzata sul risultato 

  • I risultati sono quantitativamente e qualitativamente superiori 
  • Stabiliamo un legame più profondo ed empatico con le altre persone 
  • Riusciamo a cogliere i segnali del nostro intorno 
  • Aumenta l’intuizione 
  • Saliamo di tono emozionale 
  • Diminuiscono i disaccordi, in quanto evitiamo di mescolare argomenti e/o problematiche passate o future. 
  • Diventiamo più efficaci ed abili nella comunicazione e nell’esecuzione dei compiti 
  • Cresce la soddisfazione ed il benessere radicato nell’apprezzamento di ciò che siamo, facciamo ed abbiamo. 
  • Siamo più sereni e calmi 
  • Trasmettiamo sicurezza e motivazione al Team, in quanto le persone “sentono” che siamo lì, che diamo loro attenzione. 

L’unico modo di arrivare ad essere presenti è allenarsi ad essere presenti. 

Ana M. Alvarez

Tratto dal Manuale di Studio Elite Advanced Academy "Comunicazione carismatica"