L’ARTE DI SCRIVERE (PARTE 2)

Un articolo di Katia Bovani

“Dove trovo le idee?”

Questo è una delle domande che incontro più frequentemente nei training di scrittura creativa.

Beh, cominciamo col dire che le idee non sono gestazioni astratte e indefinite che attendono il momento di incarnarsi.

L’idea abita nelle nostre giornate, sulle nostre scrivanie disordinate, nei post che leggiamo, al bar dove siamo soliti prendere il primo caffè della mattinata e anche nella riunione dalla quale siamo venuti via su tutte le furie.

L’idea è nella vita concreta.

Però, occorre un prerequisito: essere buoni osservatori e saper percepire anche i piccoli mutamenti delle situazioni.

Un altro modo per trovare le idee, specie quando ci imbattiamo nel “blocco delle scrittore” è lasciarsi ispirare dalla lettura.

La prossima volta che ti imbatterai nel blocco dello scrittore, prova ad aggirare l’ostacolo in questo modo.

Che tu sia un amante della narrativa o della saggistica (meglio ancora se di entrambe, così puoi contare su una scelta più ampia), senz’altro ci sarà una rosa di libri che reputi fondamentali nella produzione di un autore, di più autori oppure nell’ambito di un determinato tema o filone.

Ecco, prendi qualcuno di quei libri e inizia a leggere.

Non appena ti imbatti in una frase o un periodo che colpisce la tua sensibilità creativa o intellettuale in senso ampio, scrivila subito per poi proseguire nella lettura sinché non leggi un’altra suggestione e poi un’altra ancora.

Scrivile tutte.

E poi, frase per frase, poniti questa serie di domande:

  • perché ti ha colpito?
  • cosa, di lei, ti ha colpito?
  • quali associazioni di pensieri in libertà ti provoca?
  • quali collegamenti logici ti suggerisce?
  • quali ricordi ?
  • come ti fa sentire la sua lettura?
  • apre prospettive? Se sì, quali?
  • ti ispira una progettualità? Se sì, intorno a cosa?
  • Può esserti di aiuto nella soluzione di un problema? Potrebbe aiutare anche altre persone e, in caso positivo, in che modo può farlo?
  • ti sembra che raccolga, in sé, un’altra storia ( se è inserita in un romanzo) oppure un altro concetto ( se l’hai letta in un saggio)
  • scomponibile in sottoconcetti? Se sì, quali?

E se questo non ti bastasse, non dimenticare che la scrittura non è un’attività- monade.

Assolutamente.

La scrittura – tutta quanta, compresa la tua che nessuno ancora conosce – si inserisce in un processo culturale che è quello proprio e caratteristico della società in cui si esprime.

Perciò, non trascurare di frequentare il teatro cioè il luogo in cui la parola si fa arte tramite l’incontro del testo con l’attore chiamato a interpretare quel testo su uno spazio delimitato e dinanzi a un pubblico.

Frequenta le mostre: la parola è segno esattamente come la pennellata e lo scatto fotografico e come la visione di un dipinto o di una foto anche la parola fa germinare emozioni, sentimenti, riflessioni.

Esplora luoghi d’arte preparandoti a conoscere ciò che vedrai: monumenti, sculture, case, vie, tutto risponde a una progettazione creativa e a una creatività progettuale esattamente come la scrittura.

Sperimenta piatti e vini diversi dai tuoi soliti: odori e sapori con le loro nuances colpiranno i tuoi sensi insinuandosi in anfratti percettivi  di te che non conoscevi.

Insomma, sii curioso. Coltiva la curiosità.

E mantieni un atteggiamento di conoscenza della cultura in cui si inerisce la tua scrittura.
Perché lei ne fa parte a pieno titolo.

E, dunque…pensi che sarai ancora a corto di idee al termine di questo percorso?

Katia Bovani