I “Perché” alla base dell’auto-motivazione.
Mi rivolgo a te Imprenditore/Professionista e ti faccio questa domanda: quanto vale la tua impresa? … Ci devi pensare un secondo? Ti aiuto. Metti nel conto il tuo giro d’affari, gli stipendi che paghi ogni anno, i beni immobili, le auto, gli utili, anche i soldi che lasci alle banche e che paghi allo Stato. Insomma, fai la somma di tutto quello che può essere quantificato e guarda la cifra. Quanto è?
Adesso ti propongo un esercizio. Scrivi su un foglio di carta quella cifra, in caratteri cubitali. Scrivi soltanto la cifra in euro e basta. Ok, ora mettilo da parte e prendi altri fogli di carta per scrivere le risposte alle seguenti domande: (sii il più sincero possibile, non dovrai farlo vedere a nessuno, se non vuoi)
- Quando ti alzi al mattino, com’è il tuo umore di solito?
- Ogni lunedì sei felice di andare al lavoro?
- Alla sera, quando vai a letto, come ti senti? Soddisfatto della giornata, stanco semplicemente o ansioso già per l’indomani?
- Quanto tempo passi a lavorare? Durante queste ore, quanto tempo passi a fare cose che ti gratificano?
- Ti consideri una persona allegra, felice, soddisfatta?
- Ti senti apprezzato dai tuoi collaboratori? E tu, li apprezzi?
- E a casa, ti senti apprezzato da tua moglie/marito, dai tuoi genitori, dai tuoi figli? E tu, apprezzi loro e ciò che ti danno?
- Hai amici veri? Passi tempo con loro?
- Vivi la tua settimana di lavoro con entusiasmo, con stoicismo o con angoscia?
- Quanto tempo e dedichi alla gestione dei problemi che sorgono con la tua attività?
- Come ti senti dopo aver gestito un problema? Fai qualcosa per ricaricarti dopo? ti sfoghi o trattieni?
- Diamo ora uno sguardo alla tua salute… hai qualche problemino o ne hai avuto in passato? Fai delle cure specifiche? La parola “stress” ti dice qualcosa?
- Fai esercizio fisico e ci tieni alla dieta? Ti senti magro, grasso o stai bene?
- Senti che passi sufficientemente tempo con la tua famiglia, con i tuoi figli (se ce l’hai)?
- Come ti senti dopo questo tempo trascorso con loro?
- Hai un hobby? Ogni quanto lo pratichi? Come stai dopo?
- Dedichi del tempo per la tua formazione/crescita personale?
- Passi più tempo a pensare al positivo del tuo lavoro o al negativo? Guardi “la ciambella o il buco”?
- Ti piace fare la vita che fai?
- Perché la fai?
A questo punto avrai incominciato ad intuire dove voglio arrivare: il gioco vale la candela? Da una parte hai un foglio con scritto un valore in euro, dall’altra parte hai un altro pieno di esperienze, di sensazioni, emozioni e motivazioni che fanno sentire piccola o grande la cifra dell’altro foglio.
Non importa che la tua azienda valga mille, un milione, un miliardo o cento miliardi, conta come tu la vivi. E’ la tua percezione che fa la differenza. La ricchezza, come la felicità, sono soggettive e vanno su binari separati, a volte paralleli, a volte no. Dieci può essere tanto, come poco, dipende se sono dieci baci, dieci pugni…
I bambini attraversano un periodo interessante. Ad un certo punto chiedono il perché di tutto. Ma proprio tutto. Le mie figlie in quel periodo mi hanno fatto riflettere tanto e sono arrivata ad una conclusione: per l’essere umano il motivo per il quale qualcosa viene fatto è fondamentale. In altre parole: la motivazione crea le fondamenta della nostra esistenza. Il fenomeno dei perché mi affascina tanto e mi ha dato tanti spunti interessanti, utili anche al fine ultimo di questo articolo.
Ad esempio, se a un perché di mia figlia Eleonor (la più piccola e dunque quella che ha attraversato più di recente il periodo del “perché”) davo una risposta sbrigativa, lei mi chiedeva un altro perché, finché le davo una risposta soddisfacente. La maggior parte delle volte, per non dire tutte le volte, a lei soddisfacevano soltanto le risposte legate al suo benessere. Saggiamente cercava un perché che le piacesse e la facesse sentire bene.
Se ad un perché banalissimo come “perché devo fare il bagnetto?” gli davo una risposta tipo “perché sì” “perché si fa ogni giorno” o” perché ti sei sporcata in giardino” magari la convincevo… ma di solito non è detto che lo facesse questo bagnetto! e soprattutto, non certo che lo facesse di buona voglia. Se invece le rispondevo “perché è divertente sguazzare nella vasca mentre mamma ti lava il corpicino da sirenetta che hai” era più probabile ottenere una reazione positiva per lei e per me. Mia figlia, come la maggior parte dei bambini, non si accontentava di un “perché qualunque, lei voleva il Suo perché, quello che la motivava. I bambini scelgono i perché che li fanno stare bene.
Perché allora quando cresciamo smettiamo di cercare e selezionare i nostri perché? …perché lasciamo che siano le convenzioni, i luoghi comuni, la routine ad imporci i loro perché? O peggio ancora, perché smettiamo di chiederci “perché”?
Bene, vi do una buona notizia: è la conseguenza di una nostra scelta. Dipende soltanto da noi stessi. Tutti noi possiamo scegliere di tornare bambini e chiederci “perché lo facciamo”. Io non credo che tu, caro Imprenditore/Professionista, fai impresa per la cifra del foglio che hai messo da parte poco fa. Quella cifra non vuol dire niente, non è tanto ne è poco, senza i veri perché è semplicemente vuota. Io credo invece che fai la vita che fai, che fai l’attività che fai per tutta una serie di perché che vale la pena di cercare.
Susan Jeffers scrive: “La vita è un processo di apprendimento continuo. Fidati delle tue sensazioni. Se la via dove ti trovi non ti dà gioia, soddisfazione, creatività, amore, attenzione affettuosa, non è quella giusta. Però non illuderti che cambiando l’esterno l’interno cambierà. Funziona al contrario.”
Trova i tuoi perché e troverai un tesoro.
Il migliore investimento di tempo che puoi fare per te stesso é la ricerca dei tuoi veri e perché.
Sei tu a dare valore alla tua Impresa.
Il valore dei tuoi perché sono quelli che aumentano o diminuiscono il valore del tuo business. Investe su te stesso, sul tuo tempo, sulla tua motivazione, su quella dei tuoi uomini e donne, sulla tua salute, su tutto ciò che da un VALORE REALE alla tua vita (imprenditoriale e non). Il tuo inconscio, come quando eri bambino, non si accontenta di numeri ne tanto meno dei “ perché sì” ne dei “perché no”, vuole risposte elettrizzanti, risposte sane legate a quello che realmente ti piace fare, alle cose che ti mettono in azione, che ti gratificano, che ti fanno sentire grande, importante, in una parola: Felice.
Ora è il miglior momento di agire. Perché?… Dimmelo tu!
Ana M. Alvarez