Ogni anno, in modo più o meno subdolo, la pigrizia alimenta un business (in Italia e nel mondo) di svariati miliardi. Il fatto è che a beneficiarsi di questo fenomeno sono solitamente in pochi e sia l’utente finale, che la maggior parte degli imprenditori partecipano in modo passivo o nel ruolo di “vittima”.

Basti pensare alcuni esempi per renderci conto del fenomeno: in media, secondo lo studio di settore di un colosso del wellness a livello mondiale, oltre il 50% di coloro i quali fanno un abbonamento annuale in palestra abbandona parzialmente o totalmente l’attività fisica dopo pochi mesi; infatti, la media annua di frequentazione è di circa 3,5 mesi. La pigrizia è più forte del desiderio di stare in forma della maggior parte di coloro si iscrivono e su questo principio basano la loro campagna di acquisizione clienti.

Pensiamo alla pubblicità: slogan di tipo “come una volta”, “da sempre”, “l’originale”, “come quando …” sono esempi di quanto sia palese che conviene fare leva sulle abitudini, ben sapendo che per pigrizia e per struttura mentale, difficilmente l’utente medio rivede le proprie scelte una volta che le ha collegate ad un beneficio (anche se quel beneficio non c’è  più). Oppure e più comunemente pensiamo a quelle televendite che evidenziano e ripetono “comodamente a casa sua”, “ordini comodamente dal suo divano” , “paghi in comode rate” … il concetto chiave? La COMODITA’.

E sempre per comodità, ma in questo caso rende più l’idea dire per non scomodarsi, ogni giorno le aziende buttano centinaia, se non migliaia di euro. Queste aziende, che vanno avanti nella propria gestione (mi riferisco alla gestione dell’impresa a 365°) a forza di abitudini, sono oggi destinate a decrescere, perdere ed in tanti casi a chiudere. 

Faciamoci una ragione: gli imprenditori “pigri” sono in via d’estinzione!

 Più prima che poi porteranno le proprie aziende al baratro! Oggi sono competitivi, in espansione e generano guadagnano e benessere soltanto coloro i quali sono disposti a mettere in discussione le proprie abitudini, coloro i quali non si tirano indietro di fronte ad una novità, anzi le cercano e le creano! e hanno predisposizione a valutare nuovi sistemi, nuovi fornitori e nuovi metodi che permetta loro di migliorare e di ottimizzare da una parte le spese e da un’altra i ricavi; in definitiva, coloro i quali puntano ai risultati eccellenti e non si accontentano di niente di meno.

Ma dove siamo pigri e per ché costano tanto caro? Gli esempi sono interminabili! 

  • Quando ci accontentiamo di collaboratori poco produttivi perché è  faticoso capire il motivo per il quale sono diventati così e più faticoso ancora lavorare per renderli più motivati ed efficienti. Non parliamo poi se c’è bisogno di cercarne altri nuovi… il solo pensiero, a molti imprenditori piglia male! Eppure, con un minimo d’intervento in quest’area avremmo già fatto risparmiare alla nostra azienda migliaia di euro! Sapete quanto costa un collaboratore inefficace, demotivato, incompetente o persino sbagliato? Vi assicuro che tanto… troppo! E ripeto, tal volta basta una piccola azione per travolgere la situazione in positivo, basta formarlo, informarlo o semplicemente ascoltarlo. Altre volte è un bene introdurre nuove figure all’interno dell’azienda che spingano alla competitività, che apportino cambiamenti motivanti. Le strategie da adottare possono essere tante e dipendono certo da molti fattori, ma una cosa è certa: le aziende che non lavorano sulle risorse umane sono out!
  • Idem sui fornitori! Quando è stata l’ultima volta che avete controllato il prezzo ed il servizio che vi offrono i vs fornitori abituali? Dalla banca, al vostro commercialista (ebbene si, anche loro sono vs. fornitori!), passando per tutti gli altri. Sapete, ad esempio, quanto pagate per la telefonia aziendale, per l’energia elettrica e per altre utenze? Anche qui, sicuramente, per pigrizia, state pagando un caro prezzo. E’ ora di svegliarsi. Siamo nella Era della competitività, l’offerta è talmente ampia che spesso c’è l’imbarazzo della scelta. Se non siete competenti in una materia, cosa del tutto normale, rivolgetevi a qualcuno che se ne intende.
  • Vogliamo poi affrontare gli aspetti strategici dell’impresa che gli imprenditori “pigri” non affrontato o affrontano in modo inadeguato alle esigenze attuali del mercato?

Avete presente quanto è facile oggi acquistare on line, giusto? Quanto è semplice reperire informazioni, dal prezzo di mercato di un prodotto o servizio ai dati tecnici, confrontare prodotti fra diverse aziende produttrici, trovare referenze positive o segnalazioni negative? Quanto possa essere anche più economico e persino semplice l’acquisto di quasi tutto in rete? Non siete d’accordo? Liberi di non esserlo, eppure vi garantisco che l’acquisto on line ha letteralmente fatto crollare intere categorie d’imprese tradizionali; l’approccio all’acquisto oggi è fortemente influenzato dalla rete. Il consumatore è informato e ha talmente tanta scelta, facilmente reperibile, che è diventato esigente con cognizione di causa, il che alza ancora di più l’asticella per le imprese offerenti.

Nel contesto attuale di velocità, accessibilità e grande offerta, coloro i quali si muovono con lentezza o peggio rimangono fermi, sia nelle azioni che nei pensieri, sono destinati a chiudere. Ribadisco il concetto: oggi chi non è veloce e pronto ad agire è fuori mercato.

L’eccellenza non è più facoltativa, ma il punto di partenza e la pigrizia è uno di quei difetti che maggiormente ostacolano l’eccellenza.

Pigrizia intesa come resistenza al cambiamento, ma anche nel senso più tradizionale. Ancora oggi capita di richiedere un preventivo e dover attendere giorni, capita che l’imprenditore non chiami o faccia visita ogni tanto ai suoi clienti migliori, che tardi nella gestione delle problematiche (interne o esterne) o peggio che non se ne renda nemmeno conto, compromettendo così i rapporti … credo che non serve che io continui ad enumerare altri esempi di pigrizia in questo senso, sapete di cosa sto parlando!

Ma dato che non c’è limite al peggio (per fortuna nemmeno al meglio!) dovete sapere che la pigrizia dell’imprenditore si contagia e genera collaboratori ancora più pigri e dunque “nemici” della propria impresa.

Quando alla reception di una azienda, nel magazzino o nei uffici amministrativi si trovano collaboratori pigri vuol dire che al vertice c’è un manager e/o un imprenditore pigro, di pari o maggior misura. Dunque il lavoro va svolto dall’alto verso il basso. Dalle idee alle azioni, dalle strategie ai risultati.

Chi fa finta che niente è cambiato e che si può andare avanti arrangiandosi, fra poco avrà non pochi problemi da gestire. Se il tuo collaboratore è lento, impreciso e ottiene risultati mediocri è perchè tu glielo permetti, sappi che è tua la responsabilità di agire. Se lui ci mette 2 giorni in mandare il preventivo ad un cliente e quel cliente on line trova chi glielo fa in 10 minuti, tu perdi il cliente. Tu, la TUA impresa. Se lui risponde al telefono con voce opaca, da camera mortuaria ed il cliente percepisce lentezza, inefficienza o poca gentilezza, TU perdi il cliente.

Rendo l’idea? Costa caro essere pigri, costa caro non affrontare la realtà di oggi: che siamo nell’Era della Smart Excellence

Ma che possiamo fare per stare al passo dei tempi e godere dei benefici che questa nuova era offre:

Step 1: accettare il cambiamento. Sei o no consapevole che oggi occorre puntare all’Eccellenza Smart?

Step 2: smettere di criticare e lamentarsi, è ora di muoversi con umiltà. Critica e giudizio sono perdite di tempo, denaro, persino di equilibrio psichico e di salute! Se non agisci, non ottieni risultati. Se agisci come sempre, i risultati saranno come fino adesso, se agisci in modo diverso, migliori sicuramente ed anche i tuoi risultati si adegueranno in meglio! Semplice.

Step 3: ciò che vedi negli altri che non va, guardalo in te! I difetti dei tuoi collaboratori sono il riflesso amplificato dei tuoi difetti. Gli errori della concorrenza possono essere i tuoi errori. BENEDICE i difetti egli errori: sai dove lavorare per migliorare! Fai un elenco e procede.

Step 4: chiedere aiuto. Basta alibi. Sei imprenditore, non “tuttofare” e meno ancora “tuttosapere”. Se pensi che l’aiuto costa troppo vuol dire che non hai una idea ben chiare di quanto costa non agire (come nel Gioco dell’Oca: riparti dalla casella numero 1!).

Vuoi un aiuto concreto in questo senso? Contattaci (oppure affidati a chi ritieni meglio) e organizzeremo nella tua azienda un corso ad hoc che ti aiuterà realmente a smuovere energia dentro di te e della tua squadra, per stare al passo dei tempi, per accettare e promuovere positivamente il cambiamento. 

Step 5 : Perseverare. Non basta iniziare o fare un solo corso, bisogna andare avanti con costanza, devi sapere che la legge del pendolo è attiva ogni qualvolta si avvia un importante azione di crescita. Avete presente il movimento del pendolo in seguito ad una importante spinta, ora che si stabilizza nel centro (che rappresenta lo standard qualitativo) fa diversi salti avanti ed indietro… Sono una condizione innestabile passeggere e “normale”. Tieni duro.

Step 6: godere i risultati, imparare ad apprezzare: scoprirai la bellezza di goderti i tuoi miglioramenti, di apprezzati ed apprezzare gli altri. Il rafforzo positivo è fondamentale per alimentare l’autostima, la carica e la grinta e per far sì che tu non molli a metà percorso. Imparare a focalizzare l’attenzione sul positivo è la chiave: Simile attira simile, presto avrai una azienda dinamica, smart, positiva e sicuramente… DI SUCCESSO!

Ana M. Alvarez